Aumenta la vendita degli immobili di lusso in Italia durante la crisi economica
La straordinaria recessione che la pandemia ha sfortunatamente regalato ad ogni paese propone elementi di spaventosa oscurità per il fatto che rende vano, per la sua complessità, qualsiasi pronostico rispetto alla sua fine. L’incertezza sopra la sconfitta del virus, cioè, accentua le preoccupazioni di chi, vedendo drasticamente calare il suo fatturato, è costretto ad un certo punto ad assumere decisioni spiacevoli rispetto alla prosecuzione della sua attività. Il turismo rappresenta l’industria maggiormente ferita dall’immobilismo imposto dalla pandemia e pertanto hotel, case vacanze e bed and breakfast risultano da mesi chiusi senza prospettive certe sulla loro riapertura. Gli immobili a questo uso destinati sono inevitabilmente infruttiferi e questa situazione di stallo impedisce ai loro proprietari di trasformarli in beni dai quali ottenere un reddito continuativo. Il che giustifica l’emergere di un mercato immobiliare che vede l’inserimento, mai prima paventato dagli addetti ai lavori, di queste strutture nelle compravendite dedicate a ricchi investitori o imprenditori benestanti. Gli hotel o gli appartamenti che rientrano nella categoria di struttura ricettiva sono solitamente ubicati nel centro storico di città italiane laddove il valore economico al metro quadro raggiuge per ovvie ragioni cifre esorbitanti.
IL DRASTICO CALO DEI PREZZI PER L’ACQUISTO DI IMMOBILI DI PREGIO
Le mediazioni attualmente in atto riguardano immobili di lusso di rara bellezza che, oggetto di vendita in una fase fortemente recessiva, rischiano di essere preda di scaltri speculatori. Questi ultimi, consapevoli della condizione precaria in cui versano molti proprietari di immobili di pregio, si presentano in fase di acquisto proponendo in contanti somme di denaro ben lontane dal rispettare il reale valore economico attribuibile a questa tipologia di beni. Si rischia pertanto di offrire ad investitori stranieri a prezzi ridicoli palazzi, hotel e attici che, una volta terminata la pandemia, si ritroverebbero nelle mani di una gestione non più italiana. Sia pure contenendo la rabbia rispetto a questa spiacevole realtà, non si può tuttavia trattenere l’amarezza provata nel verificare possibili svendite di immobili di lusso che rientrano nel patrimonio di inestimabile bellezza di cui soltanto l’Italia è nel mondo depositaria. Gli aiuti promossi dallo Stato italiano risultano, a causa di un elevatissimo debito pubblico, insufficienti ad arrestare queste pericolose dinamiche che si manifestano sempre con maggiore frequenza in questo settore. Perfino coloro che per eredità si ritrovano a gestire palazzi storici aperti al pubblico, in assenza di turisti, non ricevono quelle entrate in grado di rispondere alla manutenzione costosa di queste dimore di pregio.
QUALE SARA’ L’EVOLUZIONE DI QUESTE COMPRAVENDITE ?
E’ innegabile che azzardare pronostici nel corso di una pandemia significa cadere inevitabilmente in gaffe imperdonabili. Pertanto di fronte alla svendita di immobili di pregio, pur ritenendo insuperabile allo stato attuale il verificarsi di questa sgradevole situazione, è possibile soltanto manifestare l’auspicio che la scelta di liberarsi di un bene così prezioso riguardi una netta minoranza di proprietari. Ci si augura soprattutto che si adottino provvedimenti governativi che, pur risultando per molti del tutto inconcludenti, siano capaci di limitare quantomeno il corroborarsi di questa distorsione del mercato immobiliare.