Investimenti, il colosso americano Fidelity annuncia lo sbarco nel business digitale
Il colosso americano degli investimenti “Fidelity“, ha confermato che sta lavorando su una piattaforma di exchange di criptovalute, nonché un servizio di custodia. Tale servizio sarebbe nella fase di “collaudo finale”, l’ultima prima del lancio sul mercato.
Il comunicato di Fidelity sugli asset digitali
Lo scorso ottobre, la società con sede a Boston ha costituito una controllata chiamata Fidelity Digital Asset Services (FDAS) per entrare nel business delle risorse digitali. Sebbene le voci stessero già circolando riguardo l’ipotesi di un lancio della piattaforma di criptazione, non era mai stata confermata ufficialmente fino ad ora.
Secondo l’annuncio di Fidelty, la piattaforma servirà gli investitori istituzionali, quindi non i clienti al dettaglio come i miglior broker CFD trading. Attualmente il gigante degli investimenti sta lavorando con “un gruppo selezionato di clienti idonei” per presentare poi la versione definitiva quando sarà possibile. “Al momento stiamo facendo i test sul funzionamento del prodotto – ha osservato il FDAS nel suo blog ufficiale – Abbiamo inoltre stabilito un solido insieme di standard tecnici e operativi, del livello che istituzioni si aspettano da una società come Fidelity”. L’azienda ha rivelato inoltre di star lavorando con i revisori per perfezionare le sue “politiche e procedure, adattare i processi operativi esistenti e stabilire nuovi parametri per l’investimento nelle valute crittografate e sul blockchain”.
Le indiscrezioni di Bloomberg
Di recente Bloomberg ha rivelato che il gigante degli investimenti (con un AUM di 7,2 trilioni di dollari) sta pianificando di lanciare il suo servizio di custodia a marzo. La Fidelity, tuttavia, non ha confermato tali affermazioni. Quel che si sa è che essa ha avviato il “mininig” di criptovalute già nel 2015 e a differenza degli altri giganti del settore, si è sempre mostrato molto ottimista sul futuro delle criptovalute. Tom Jessop, il dirigente responsabile di FDAS, ha ritenuto che molti investitori istituzionali sono e saranno interessati alla nuova classe di asset, tuttavia, la mancanza di un “fornitore di piattaforme affidabili” li tiene lontani dal mercato. “Nei prossimi mesi, ci impegneremo con impegno e metteremo in scena i potenziali clienti in base alle loro esigenze, giurisdizione e altri fattori”, ha aggiunto FDAS.