Si è appena conclusa la settimana mondiale dell’armonia interreligiosa con importanti incontri di condivisione e convivialità.
«La settimana mondiale dell’armonia interreligiosa celebra i principi di tolleranza e rispetto per gli altri che sono radicati profondamente nelle principali religioni del mondo. La giornata è anche un invito alla solidarietà a dispetto di coloro che diffondono sospetto e sfiducia», sostiene il Segretario Generale Ban Ki-moon.
Ed ecco l’importanza di celebrare questi importanti principi tra diverse realtà religiose e culturali.
Dopo aver partecipato all’evento organizzato dall’UPF, giovedì scorso, la chiesa di Scientology di Padova, per celebrare questo importante momento, ha organizzato un incontro di condivisione, con ospiti di altre fedi religiose: il Tè dell’Armonia. Un occasione per condividere i Tè e dolci tipici delle diverse culture, dall’Iran, al Marocco dalla Francia all’Italia.
Non è mancata la musica, che unisce uniformemente, passando ogni confine. Ha dato infatti inizio all’incontro il Maestro Andrea La Rosa con un brano di Schubert al pianoforte al quale si sono avvicendati gli ospiti presenti; dai Ministri Volontari di Scientology al presidente dell’associazione Assais, il sig. Brahim Azakay ai rappresentanti di diverse fedi religiose.
Oltre al Ministro di Scientology rev. Giorgio Lanaro, erano presenti il rev. Angelo Chirulli dell’Associazione delle famiglie per la pace nel mondo, e Flora Grassivaro dell’Associazione delle donne per la pace nel mondo. Per concludere il Dott. Ahmed Mohamed Schek Nur, coordinatore della comunità Ital-som di Padova, che ha dato un importante messaggio sull’Islam e sull’armonia tra popoli.
La tolleranza è un buon fondamento su cui costruire i rapporti umani -scrisse il fondatore di Scientology L. Ron Hubbard nella guida al buon senso La via della felicità –
Dai diversi messaggi è emerso che- Quando si osservano le stragi e le sofferenze causate dall’intolleranza religiosa in tutta la storia dell’Uomo fino ai nostri tempi, si comprende che l’intolleranza è un’attività completamente contraria alla sopravvivenza.
Quando la religione non è influente in una società o ha smesso di esserlo, lo Stato eredita tutto l’onere della moralità pubblica, del crimine e dell’intolleranza e deve quindi ricorrere alla punizione. Ma questo non funziona perché la moralità, l’integrità e il rispetto di sé, se non sono già innati nell’individuo, non possono essere imposti molto efficacemente. Queste virtù potranno concretizzarsi soltanto per mezzo della consapevolezza spirituale e instillando il loro valore spirituale, insito in ogni persona, di ogni cultura o credo.