Intanto devi sapere che, gli attachi di panico sono episodi di improvvisa ed intensa paura o di una rapida escalation dell’ansia normalmente presente.
Stephen King diceva che “il panico è altamente contagioso, specialmente in situazioni dove nulla è noto e tutto è in divenire.”
Questa frase di S.K, potrebbe essere la definizione semplificata dell’ansia, sì perché, secondo me, l’ansia è generata da valutazioni che facciamo su un determinato evento, per meglio dire dai pensieri, dalle ipotesi che arriviamo a creare riguardo quel evento futuro. Nell’incertezza che l’evento in sé possa portarci i risultati che vorremo, nell’impossibilità di controllo sul risultato, l’ansia cresce e si autoalimenta.
Sia l’ansia che la paura sono codificate nella stessa area cerebrale, con l’unica differenza che, si manifestano per motivi diversi. È normale, per meglio dire è fisiologico. Se vuoi, puoi approfondire i miei due articoli sulle radici della paura e come superarla
Tutti possono soffrire di attacchi di panico (detti anche crisi di panico), ma nel caso delle persone che sono già di loro ansiose, le probabilità che si presenti una crisi di panico, sono maggiori.
L’ansia funge da terreno fertile per gli attacchi di panico e sfortunatamente, una volta che si presenta il primo episodio, c’è un’alta probabilità che le persone coinvolte, diventino vittime della paura.
Una paura contorta se vuoi, forte e profonda, dove per paura di un nuovo episodio, si sviluppa un vero e proprio disturbo di panico, più per paura della paura che altro. Si arriva a fare di tutto pur di evitare di essere visti dagli altri durante un attacco di panico, si arriva anche ad isolarsi volontariamente.
Ci sono due tipologie di sintomi che accompagnano l’attacco di panico:
Sintomi somatici:
- Palpitazioni o tachicardia;
- Sudorazione;
- Vampate di calore;
- Brividi e Tremori;
- Sensazione di asfissia;
- Dolore o fastidio al petto;
- Nausea o disturbi addominali;
Sintomi cognitivi:
- Delirium – stato confusionale di breve durata, ore o pochi giorni, dove perdi, in parte o completamente, la propria capacità di focalizzare l’attenzione;
- Paura di perdere il controllo o di impazzire;
- Paura di morire;
- Derealizzazione – perdi il senso della realtà nei confronti delle persone, delle cose, del mondo circostante;
- Depersonalizzazione – perdi la padronanza delle proprie azioni, hai l’impressione di essere completamente estraneo a te stesso e all’ambiente che ti circonda.
Ti ho elencato tutti i sintomi, poi è chiaro che, spetta a te indentificare quelli che si presentano nel tuo caso!
Nel mio percorso ROAR System, aiuto le persone a rompere i propri nuclei profondi limitanti. Vedi, la mia verità è che tutti noi nasciamo con ansie di vario tipo. Personalmente ritengo che il valore e l’impatto che l’ansia ha nella nostra vita, varia da persona a persona, non solo per via dei fattori genetici, per colpa dei periodi prolungati di stress o per preoccupazioni legate alla propria salute. NO!
Io ho scoperto che c’è un forte legame fra i Nuclei Profondi depotenzianti (paura di non essere all’altezza, paura di fallire, paura del giudizio, paura dell’abbandono etc…) livello di ansia della persona e attacchi di panico. Nel mio percorso lavoriamo molto su questo e i risultati ottenuti con i miei corsisti mi danno ragione.
Una persona con un livello di equilibrio interiore maggiore, con più capacità di gestione delle proprie emozioni e consapevolezza profonda, reale, inevitabilmente arriva a non essere più vittima delle proprie paure e di conseguenza, dell’ansia.
Imparerai a conoscermi e quindi, mi sentirai spesso dire:
“Arrivi a me dopo che, le hai provate tutte e hai scelto realmente di fare un cambiamento profondo”
Però, chiaramente, prima devi fare qualcosa, e se ti basterà, io sarò felice per te.
Quel qualcosa è Attachi di panico? STOP in 3 passi.
Quindi ecco cosa devi fare, non per risolvere (per questo, in tutta onesta, ti servirebbe un cambiamento profondo, quindi un percorso trasformazionale), ma per non subire l’intensità degli attacchi di panico:
1. Sii preparato
Comprati un’agenda e portala sempre con te!
Le persone subiscono maggiormente i loro problemi, in gran parte per via della loro scarsa preparazione e organizzazione.
2. Approccio Sherlock Holmes
Applica l’auto osservazione, impara ad essere presente quindi:
identifica i tuoi sintomi somatici e cognitivi. Se non lo fai, ricorda che, le tue ansie, come le paure, si nutrono di fantasia e vengono alimentate dall’esagerazione e dalla approssimazione!
3. Verba volant scripta manent
Il fondatore della Meccanica Quantistica, Werner Heisenberg diceva che:
“Mentre misuri una realtà perdi il contatto con essa.”
Nel caso degli attacchi di panico questa è un’ottima risorsa terapeutica.
- Scrivi sulla tua agenda tutto ciò che provi a livello emotivo e senti a livello fisico, identifica la causa scatenante, il trigger.
Scrivendo, come facevano i latini, accadranno due cose:
- Il tuo focus si sposterà dalla paura allo scrivere, di fatto togliendo intensità alle emozioni e alle sensazioni. La tua mente, focalizzandosi sul preciso monitragio di ciò che sta accadendo, si distrarrà dalla reazione di panico e in maniera “spontanea”, riprenderà il controllo;
- Imparerai, applicando l’auto osservazione a conoscerti meglio, e conoscendoti meglio aumenterà la tua autostima e la tua capacità di controllo.
So che, se applicherai questi tre passi, anche se non risolverai i tuoi problemi a livello profondo, di certo, inizierai a non subire così intensamente gli effetti degli attacchi di panico.
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