La guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti ha ormai raggiunto livelli tali da includere nelle reciproche strategie anche la negazione del visto di ingresso ad alcune categorie di persone ritenute potenzialmente sospette o nocive per le attività che svolgono.
ad una trentina di studiosi cinesi specializzati in varie discipline è stato negato il visto per entrare negli Stati Uniti, di fatto non si hanno segnalazioni che il governo americano stia attuando questo genere di restrizioni ai normali cittadini cinesi.
Questo non significa però che la situazione potrebbe peggiorare in considerazione del fatto che in risposta anche la Cina potrebbe negare il visto ad alcuni cittadini americani, innescando una escalation identica alla guerra dei dazi che attualmente prosegue su entrambi i lati.
La Cina degli ultimi anni ha adottato politiche molto aperte sul rilascio dei visti, è sufficiente fare richiesta presso un qualsiasi consolato del paese asiatico o rivolgersi ad una agenzia visto Cina Firenze o di qualsiasi altro luogo in cui operano queste attività per avere in pochi giorni la documentazione necessaria per oltrepassare la frontiera cinese.
Tutto ciò non dovrebbe cambiare per i paesi non coinvolti nella guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti, i cattivi rapporti commerciali tra i due stati belligeranti per adesso non tanno condizionando le politiche del rilascio dei visti degli altri paesi nemmeno nei casi in cui essi siano diretti alleati di uno dei due.
Difficilmente sia gli Stati Uniti che a Cina adotteranno politiche restrittive generali sulla concessione dei visti, troppi sono gli interessi nazionali che andrebbero a ledere a partire dagli afflussi turistici che nel tempo hanno assunto un’importanza crescente e sui quali entrambi gli stati hanno fatto grossi investimenti.
Per adesso dunque il divieto di concedere visti a specifiche categorie di persone come studiosi o scienziati sembra molto lontana dal portare ad ulteriori sviluppi in questo ambito, relegando la guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti ad un ambito più strettamente economico e finanziario.
Anche perché il turismo stesso rappresenta un settore economico in cui i due paesi si trovano a dividersi una importante fetta di mercato che nessuno dei due vuole perdere favorendo l’altro.