Il coronavirus diffonde grande panico molto del quale direttamente sui mercati, rischiando di diventare un Cigno Nero per la finanza mondiale.
I primi segnali arrivano già dalle borse asiatiche che perdono alcuni punti e dal prezzo del petrolio che comincia a scendere nonostante le tensioni in medio oriente.
Al contrario la quotazione oro è salita subito sull’onda delle prime notizie ufficiali del coronavirus e sembra possa essere in procinto di nuovi rialzi sostenuti dalle strategie finanziarie compro oro che potrebbero essere messe in atto dagli investitori nel tentativo di difendere il valore del capitale lontano e al sicuro da altri asset le cui sorti sembrano incerte di fronte all’ipotesi di una recessione mondiale.
La finanza mondiale, come al solito, più che del contagio e degli effetti diretti sulla salute delle persone teme per lo stop delle attività produttive e commerciali cinesi.
Una fase di fermo, che se si prolungasse molto oltre le due settimane per adesso previste dalle autorità cinesi, potrebbe provocare forti perdite ed una grave crisi di sfiducia sui mercati finanziari, come evidenziato già dalle previsioni oro 2020 che scommettono sempre di più sul raggiungimento di nuovi record storici.
Questi effetti negativi sui principali asset finanziari se sommati al difficile periodo che già attraversano molti paesi occidentali potrebbe dare il via ad una recessione catastrofica.
A questo punto la speranza principale dei mercati finanziari mondiali è che le attività in Cina possano riprendere seppur sotto uno stretto controllo, che le autorità cinesi hanno dimostrato essere in grado di esercitare.
Da quello che si sa dalle notizie ufficiali ciò che fa paura del coronavirus da un punto di vista sanitario è la conclamata incapacità di arrestarlo, un fatto che di per se potrebbe essere trascurabile fino a quando il virus mantenesse una pericolosità bassa come quella attuale ma che potrebbe portare a ben altri scenari se questo evolvesse in una malattia più aggressiva e pericolosa per la sopravvivenza.
Se da un lato lo scenario peggiore a livello sanitario sembra non essere quello attuale a poter essere devastante sarebbe un rallentamento se non uno stop prolungato delle attività produttive e commerciali del gigante asiatico.
Nel caso in cui il prodotto interno lordo della Cina dovesse perdere molti punti la ricaduta sul resto del mondo sarebbe inevitabile visto il giro di affari del paese asiatico.
Una eventuale recessione provocherebbe una grave crisi di sfiducia su molti asset finanziari e sarebbero ben poche le risorse che molti paesi occidentali potrebbero usare per cercare di arginare gli effetti sulla economia reale di una recessione.
Al contrario la Cina in considerazione delle sue enormi risorse potrebbe riuscire a resistere se non addirittura ad approfittare della situazione che si sta configurando sui mercati azionari limitando gli effetti collaterali sulla economia reale dei proprio paese.