Contabilità industriale: cos’è?
Per contabilità industriale s’intende il sistema che rileva le attività svolte in un reparto di produzione ed è utile per definire i costi di produzione che si riferiscono alle diverse commesse di lavoro o ai diversi articoli. La contabilità industriale è direttamente collegata al sistema di contabilità analitica, che ha lo scopo di definire i margini per canali di vendita o linee di prodotto.
In quest’ambito potrebbe essere utile uno schedulatore di produzione, il quale si occupa di ottimizzare e gestire le risorse di uno specifico sistema produttivo in modo che la pianificazione all’interno della gestione aziendale riesca a monitorare gli sviluppi in base ai tempi previsti.
Differenze tra contabilità industriale e contabilità analitica
Molti ancora ritengono che contabilità industriale e contabilità analitica siano la stessa cosa: invece non è così. Da un punto di vista prettamente industriale, entrambi sono due aree contigue, ma non coincidono quasi mai.
La contabilità industriale prende in considerazione i dati che vengono rilevati durante i processi di produzione, i quali sono misurati in grandezze fisiche, come metri, chilogrammi, ore macchina o uomo, ecc. Questo accade prima che la misurazione in termini economici avvenga.
La contabilità analitica, invece, si focalizza sui costi che non presentano collegamento diretto con un prodotto o servizio. Semplicemente li studia per identificarli e ripartirli coerentemente. Questo lavoro viene portato a termine tramite l’aggregazione per centri di costo.
Contabilità industriale: lo scopo
Siccome non sono presenti particolari obblighi in termine di legge, la contabilità industriale può essere espletate liberamente, ma pur sempre condizionata da alcuni fattori:
- Tipologia di attività;
- Dimensione dell’impresa;
- Tipologia del software di gestione.
Qualunque sia lo schema adottato, esso assume sempre importanza secondaria. Invece, fondamentali per la contabilità industriale sono le finalità, ossia la produzione dei dati e di un report efficace, che devono fungere da supporto nell’ambito delle decisioni aziendali.
I dati di produzioni che la contabilità industriale riesce a elaborare vengono accorpati a quelli risultanti dalla contabilità generale.
Da tali dati, il primo che viene esaminato è il costo di produzione. Perché? È un dato che aiuta a definire il prezzo di vendita all’interno della contabilità industriale, fondamentale per determinare se un’azienda è capace di generare dei margini di profitto.
La contabilità industriale incrocia i dati economici con quelli di produzione in modo da reperire le informazioni all’interno del bilancio contabile. In questo modo, si può valutare la linea produttiva generale e particolare e la sua capacità di generare profitti.
Con queste informazioni si determinano i costi delle varie linee di prodotto, consentendo di:
Decidere se un componente o una fase di lavorazione deve essere svolta all’interno oppure commissariarla all’esterno;
Osservare e valutare quanto un prodotto sia capace di generare margini e decidere quale possa generare più profitto;
Scegliere e adottare uno o più strategie di prezzo.
Nel momento in cui sono disponibili le informazioni, la contabilità industriale può iniziare ad analizzarli statisticamente e stilare poi delle previsioni attendibili. Tutto ciò è utile per creare una programmazione che vada efficacemente a integrarsi con il resto dell’attività aziendale.
Budget di produzione e budget commerciale sono intimamente connessi; anzi, si può dire che il primo viene sviluppato in stretta connessione con il secondo, sempre però considerando la misura mediante il quale l’azienda deve essere preparata a produrre il prodotto da vendere.