Liberati dai debiti insoluti
Al giorno d’oggi sempre più persone hanno purtroppo la necessità di richiedere dei prestiti per portare avanti la propria azienda o mantenere la famiglia. Allo stesso tempo diventa poi difficile riuscire a restituire la somma nelle rate pattuite e ciò può portare ad ulteriore indebitamento, fino al punto di avere accumulato una discreta cifra di debiti insoluti. Con buona probabilità la conseguenza è risultare anche cattivi pagatori e non sapere più come fare per venirne fuori.
Come verificare se si è cattivi pagatori
Viene definito cattivo pagatore chi in passato non ha rispettato il pagamento di una o più rate pattuite in un finanziamento. Tali dati della persona in questione vengono comunicati alla Centrale Rischi, che li rende accessibili a tutte le banche o società finanziarie alle quali eventualmente la persona si presenterà per avere altri prestiti.
Prima di tutto è quindi importante verificare se il proprio nome figura o meno tra i cattivi pagatori. Per fare questo è necessario chiedere l’informazione presso la banca o la società dove è stato contratto il debito, oppure inoltrare una domanda alla Centrale Rischi della Banca d’Italia o alle SIC (Sistemi di Informazioni Creditizie). La differenza è che la Centrale Rischi è gestita dalla Banca d’Italia e dunque opportunatamente regolamentata.
Come fare per sistemare i debiti
Il primo passo per risolvere una situazione così scomoda è senza ombra di dubbio prendere consapevolezza della propria condizione. Non si tratta di un passo semplice, ma sicuramente è fondamentale per ricominciare ad avere in mano la propria vita.
Ottenere nuove fonti di entrate, con un lavoro nuovo ad esempio, è certamente la soluzione ideale per iniziare a pagare i debiti, ma non sempre questo è possibile. Esistono alcune vie legali pensate appositamente per risolvere il problema anche senza entrate monetarie.
Liberarsi dai debiti tramite la rinuncia degli atti
Una soluzione intrapresa spesso da coloro che desiderano azzerare una volta per tutte i loro debiti consiste nella rinuncia degli atti. Si tratta di una strada percorribile dai proprietari di casa che non hanno assolutamente la possibilità di pagare le rate di un finanziamento preso e consiste nel vendere il proprio appartamento prima che venga messo all’asta. Alla luce dei fatti, una condizione debitoria può portare comunque inevitabilmente alla perdita della casa, che verrebbe poi messa all’asta e svenduta a prezzo stracciato, insufficiente a saldare tutto il debito. Vendere di propria iniziativa offre una possibilità di ricavare abbastanza denaro per chiudere i conti aperti e magari trovare un altro posto dove vivere.
Grazie a questa procedura, i creditori avranno la certezza di ricevere molto più di quanto avrebbero ottenuto con l’asta e dunque molto probabilmente saranno più disposti ad accettare e firmare la rinuncia agli atti. Tale importante documento dichiara la loro rinuncia ad avanzare ogni ulteriore pretesa anche in futuro e libera dal debito una volta per tutte. Questa in realtà è una delle possibili opzioni portate avanti dalla Legge 3/2012.
La legge ”Salva Suicidi”
Dal 2012 è entrata in vigore la Legge 3/2012, anche detta in Italia ”Salva Suicidi”. Si tratta di una vera e propria benedizione per chi si è trovato in una condizione di forte indebitamento.
I vantaggi che si possono ottenere sono: la sospensione di ogni procedura esecutiva a proprio carico, l’attivazione di un piano di rimborso o la liquidazione dei beni immobili.
Si tratta di una legge pensata per privati e piccoli imprenditori, esclusi coloro che hanno contratto debiti di gioco, schiacciati da una somma importante da restituire o dall’incapacità immutabile di farvi fronte.
L’OCC (Organismo di Composizione della Crisi) è un organismo autonomo, autorizzato dalla Camera di Commercio a gestire le richieste di adesione a questo percorso. Oltre l’OCC servirà l’aiuto di un Gestore della crisi, solitamente un commercialista, oppure delle imprese recupero crediti, che seguirà tutta la procedura, aiuterà la persona elaborando un programma specifico e comunicherà con il giudice per l’udienza al fine di omologare l’intesa ed iniziare così a liberarsi dei debiti insoluti.