Emirati Arabi e Arabia Saudita sono un po’ più uniti, e lo sono grazie al denaro. Qualche giorno fa è stato infatti firmato un protocollo tra le autorità finanziarie locali, per rafforzare la cooperazione bilaterale tra i due paesi.
Uniti nel nome del denaro
La firma del protocollo è avvenuta a Riyadh, la capitale saudita. è stato firmato tra la Securities Depository Center Company (EDAA), che è l’unica entità responsabile della fornitura di servizi di custodia, registrazione, compensazione e regolamento per titoli negoziati sulla borsa saudita, mentre sull’altro fronte la controparte era la Abu Dhabi Securities Exchange (ADX), ovvero la Borsa valori del paese emiro. L’accordo fa parte degli sforzi continui di ADX e EDAA per migliorare la loro posizione a livello regionale e attuare i più alti standard di governance e trasparenza nel processo di quotazione.
Borsa, titoli e IVA
E’ curioso come tutto questo accada esattamente un anno dopo da un altro evento che ha unito i due paesi. A gennaio 2018 infatti, per la prima volta è partita in quei paesi una rivoluzione fiscale, visto che è stata per la prima volta è stata introdotta l’Iva. Una svolta storica e necessaria per tentare di rimpolpare le casse dei due paesi del Golfo e rilanciare l’economia provata dal crollo dei prezzi del petrolio. Bisogna ricordare che le entrate dell’Arabia Saudita arrivano per il 90% dall’oro nero, mentre negli Emirati il petrolio incide per l’80% del budget.
L’accordo sarà anche una piattaforma attraente per sauditi, Emirati Arabi Uniti e investitori stranieri. Infatti realizzerà un contesto di investimento stabile e competitivo nei mercati finanziari della regione. Il numero di investitori sauditi in ADX ha raggiunto 147.412 alla fine del 2018 (di cui 147 istituzionali), con un valore di negoziazione totale di 1,6 miliardi di dollari.