È da ritenersi un gesto importante il fatto che il Sindaco, prima di promulgare l’Ordinanza, che restringerà gli orari di attività del gioco, dalle tabaccherie alle sale, abbia convocato gli operatori del settore, ma appare purtroppo soltanto una formalità. Secondo la Delibera del Consiglio comunale approvata nel 2017, infatti, tutte le attività dovrebbero offrire gioco pubblico per un massimo di 8 ore giornaliere.
Abbiamo evidenziato a tal proposito come 8 ore siano davvero poche e rendano impossibile la sopravvivenza di molte attività commerciali bellunesi, specialmente quella delle sale dedicate che svolgono esclusivamente attività di gioco lecito. Riteniamo pertanto che, sul profilo socio-economico così come su quello sanitario, si debba trovarsi il giusto equilibrio tra chi fa impresa ed i cittadini, riguardo le patologie inerenti al gioco. Il regolamento sull’interruzione oraria dell’attività di gioco infatti, così come approvato, porterebbe alla chiusura di molte attività e come attesta l’Università di Sydney rischia di aggravare le condizioni dei giocatori patologici rendendoli ancora più compulsivi prima e dopo la pausa, favorirebbe infine il gioco illegale nei momenti di stop.
Il nostro appello al Consiglio comunale è quello di riscrivere il regolamento prevedendo più ore di apertura e diversificando le fasce orarie tra bar, tabaccherie e sale dedicate. Le sale per sopravvive infatti hanno bisogno di una fascia oraria più amplia e continuativa.” – Così il Direttore esecutivo dell’Istituto Milton Friedman Institute, Alessandro Bertoldi.