Mercoledì 25 novembre è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, una ricorrenza questa, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999. Ed ecco quindi che desideriamo ricordare oggi, come anche per tutti gli altri giorni dell’anno, tale importante data affinché ogni tipo di violenza possa essere finalmente neutralizzata.
Abbiamo così deciso di sensibilizzare i lettori sul delicato argomento attraverso l’intervista alla nota gallerista Patrizia Stefaniche ce ne parlerà attraverso le opere delle artiste della sua Patty’s Art Gallery, prestigiosa galleria online d’Arte Contemporanea – www.pattys.it. A seguire l’intervista.
Mercoledì 25 novembre è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. La tua Galleria d’Arte Contemporanea, la Patty’s Art Gallery, dà spazio ad undici artiste (e a diciotto artisti) …quale pensi sia una delle più diffuse peculiarità della creatività delle appartenenti al sesso femminile? La peculiarità della creatività femminile è senza dubbio la ricerca interiore e di amore, la forte passione e spesso pure il desiderio di protezione che quindi le donne trasmettono nell’elaborato. In ogni caso, attraverso l’immagine, il fulcro di ogni loro rappresentazione è sempre il sentimento. Le opere per lo più nascono da un impulso profondo, liberatorio; sono gesti, emozioni cromatiche in tutte le tonalità del rosso acceso, nei vari toni del colore del giallo e del nero soprattutto.
Manuela Andreoli, Anna Actis Caporale, Silvia Castelli in arte Silarma, Maria Beatrice Coppi, Gioia Lolli, Giulia Quaranta Provenzano anche detta GQP, Laura Ruggiero, Claudia Salvadori, Caterina Spatafora, Carla Tomatis o Carlà, Simona Zecca. Ognuna di queste pittrici, fotografe, scultrici si caratterizza per accenti ben marcati e specifici: ci racconti brevemente di ognuna di loro? Certo! Questa domanda la trovo perfino molto divertente e la risposta è dunque immediata. MANUELA ANDREOLI è l’emblema della consapevolezza interiore. ANNA ACTIS CAPORALE è descrittiva, una vera reporter. SILVIA CASTELLI viene mossa e muove dalla ricerca di sé, in contrapposizione al mondo esterno, è introspettiva. MARIA BEATRICE COPPI esprime femminilità, eleganza e grazia sebbene forgi il marmo e ogni tipo di materiale – anche il più avverso. GIOIA LOLLI rappresenta la passione e la libertà. GIULIA QUARANTA PROVENZANO rispecchia l’analisi, va dritta al significato intrinseco e punta al dunque d’ogni situazione. LAURA RUGGERO lavora sulla spiritualità, e non è mai banale bensì vuole davvero trovare l’anima del soggetto. CLAUDIA SALVADORI si connota per l’espressività resa attraverso la materia per una donna colta in tutte le sue molteplici sfaccettature, dalla bellezza eterea alla sensualità, dalla debolezza alla forza. CATERINA SPATAFORA mi ricorda un autentico pentagramma musicale, ricca di buoni sentimenti. CARLA TOMATIS è una ricercatrice instancabile e lo fa per mezzo della tecnica, è senza sosta in continua sperimentazione con colori e materiali. SIMONA ZECCA è pittrice dello sguardo, del particolare che non si può facilmente interpretare perché è unico, personale e profondo in ogni individuo ed estremamente realistico.
Amy Winehouse, Audrey Hepburn, Marilyn Monroe, Mina Anna Maria Mazzini, Sharbat Gula, Sophia Loren dipinte da Simona Zecca sono tutte donne che si sono distinte a dispetto di tutto e di tutti. Com’è – ed è possibile – essere oggi figlie, mogli, compagne, madri, lavoratrici ed artiste che non rinunciano a sé per la cura e l’attenzione all’altro a cui specie secoli fa ed in alcune realtà geografiche specialmente sono state votate? Le donne rappresentate da Simona Zecca hanno tutte una forte identità, sono donne che hanno dimostrato con determinazione di avere carattere e di sapersi destreggiare anche in situazioni difficili e controverse, emergendo per quelle doti e caratteristiche che la natura ha loro donato. Non è facile essere una Donna, completa: figlia, mamma, moglie, compagna, professionista… Sono sicura però che tutte cerchiamo di dare il meglio di noi stesse. Ne sono un esempio proprio le donne di Simona, diventate icone, a dimostrazione della caparbietà ed intelligenza che permette perfino di riscattarsi e conquistare una rilevante propria posizione sociale. Penso che per alcuni aspetti (come intuito e praticità) la donna abbia superato il mondo maschile, ma sono altrettanto consapevole che la strada per la parità di diritti sia ancora lunga da percorrere.
Silvia Castelli pare dipingere donne attraenti quanto, secondo alcuni luoghi comuni che vogliono la donna guardiana del focolare domestico, sfrontate; donne che non hanno timore di fare ed essere ciò che sentono, senza nascondersi per paura di giudizio alcuno. Tante volte alle appartenenti al sesso femminile però viene quasi rimproverata la loro avvenenza, come se l’essere belle e mettere in risalto la propria beltà fosse una colpa, fosse la causa scatenante della violenza. Tu cosa ne pensi? Partendo dal presupposto che un uomo violento, per come la penso io, è un malato come tale va curato o rinchiuso… Ciò detto, la donna deve essere libera di essere sempre se stessa.
I dipinti Eva, Gocce d’acqua, Riflesso di Claudia Salvadori presentano ugualmente una donna sensuale e forte, sicura di sé: tali caratteristiche di fermezza e fiducia nella prima persona solitamente sono state attribuite ai maschi mentre alla femmina è stato addossato il dovere d’essere per lo più dolce ed accondiscendente. Sei dell’idea che siano valevoli le categorizzazioni aprioristiche legate al sesso e al genere per cui, per dirne un’altra, le femmine in quanto tali dovrebbero essere tutte amorevoli come se l’amorevolezza fosse un connotato di genere ad identificare il sesso (vale a dire, per banalizzare, se sei forte sei lesbica, se sei sensibile sei gay)? Che la femmina per essere donna debba essere tenera e remissiva, il maschio per essere uomo debba dimostrarsi gagliardo e vigoroso sono affermazioni che capita di sentire in quanto pensieri di tal genere sono ancora comuni. La donna tuttavia oggi si è evoluta e sa essere dolce e accondiscendente e non di meno, quando serve, apertamente decisa e determinata. Non credo cioè nelle generalizzazioni, a priori.
Anna Actis Caporale è una donna che ha lavorato nel settore bancario, ma non ha mai rinunciato alle sue passioni e cioè ai viaggi, all’archeologia, alla fotografia e alla pittura. Secondo il tuo punto di vista com’è fattibile conciliare, senza che vi sia una tensione distruttiva e logorante, un’anima più marcatamente economica e commerciale con quella artistica e fantasiosa? Anna Actis Caporale da sempre è votata alla curiosità, alla ricerca del sapere e proprio attraverso i suoi viaggi ha affinato altresì la propria sensibilità. Nei suoi dipinti emerge il giusto compromesso ed un rapporto molto stretto fra la sua quotidianità, fra la vita reale rappresentata con una qual certa struttura ed equilibrio e il suo interiore mondo poetico. In essi vive Anna in tutta la sua completezza di e quale donna.
Vi è una donna alla quale ti sei ispirata nella tua vita quotidiana e lavorativa, e per quale motivo? Il mio carattere sicuramente è stato forgiato dall’educazione impartita da mia mamma, una donna molto forte e determinata.
Quale artista donna della Storia ammiri particolarmente e perché, per quale ragione? Numerose sono le donne che posso citare come esempi di vita, e forza di volontà e carattere …Coco Chanel, Margherita Hack e poi senza ombra di dubbio Frida Kahlo. Ognuna di loro ha saputo sfruttare, con astuta capacità e caparbietà, le proprie doti e predisposizioni nonostante le più dure avversità in cui sono incorse – lasciando un segno indelebile nella Storia.
Qual è l’augurio che desideri fare alle donne oggi e sempre? L’augurio che faccio alle donne di oggi è di tentare di dare sempre voce alla propria interiorità, di essere sempre se stesse. Auguro loro di saper e riuscire ad abbandonare le paure, cercando e trovando la propria individualità libere nel pensiero e nell’espressione.