Nonostante si parli sempre di più di sicurezza sui luoghi di lavoro, la strada da percorrere per garantire la sicurezza dei lavoratori e della loro salute è ancora lunga. A dipingere uno scenario non felice sono i dati condivisi dall’Inail facenti riferimento al primo trimestre dell’anno in corso. L’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro ha condiviso i dati in occasione della giornata mondiale per la sicurezza sul lavoro, mettendo in luce numeri che devono farci riflettere sull’importanza di investire in prevenzione e formazione.
Incidenti sul lavoro nel primo trimestre 2022: i numeri in Italia
Nei primi tre mesi del 2022 l’Inail ha ricevuto complessivamente 194.106 segnalazioni di incidenti sul lavoro. Analizzando più in dettaglio i dati si scopre che ci sono stati 189 incidenti mortali, numero che mostra l’inadeguatezza di alcune nostre politiche di prevenzione e protezione dei lavoratori.
Per migliorare la qualità di vita dei lavoratori e per rendere più sicuri i luoghi di lavoro e le mansioni svolte è necessario che tutti gli attori coinvolti diventino consapevoli degli errori che stiamo commettendo e dei punti di debolezza del nostro sistema. La spinta al cambiamento deve partire in primis dal datore di lavoro e dal medico competente, figure indispensabili per attuare le necessarie modifiche negli ambienti di lavoro e per sensibilizzare i dipendenti alla formazione professionale e ad attuare le procedure di sicurezza definite.
Per rendersi conto della situazione drammatica basta fare il confronto tra le segnalazioni del periodo gennaio-marzo 2022 e quelle ricevute dall’Inail nei primi tre mesi del 2020 e del 2021, ricordando però che i dati del 2020 devono essere letti tenendo conto del lockdown e dell’aumento dei lavoratori in smartworking. Nel primo trimestre del 2020 le segnalazioni di incidenti sono state 130.905, mentre nei primi tre mesi del 2021 il numero totale di segnalazioni è stato 128.671. E’ chiaro dunque che l’inizio dell’anno in corso è stato caratterizzato da numeri in aumento.
Anche per quanto concerne gli incidenti sul lavoro con esito mortale i dati condivisi dall’Inail mettono in evidenza un trend in crescita. Nel primo trimestre del 2022 sono stati 189, contro i 185 dei primi tre mesi dello scorso anno e i 166 del primo trimestre del 2020. Tra gli obiettivi delle procedure di prevenzione e della formazione professionale vi è proprio l’evitare gli incidenti sul lavoro con esito infausto: non solo non siamo ancora stati in grado di raggiungere questo obiettivo, ma ci siamo anche allontanati rispetto agli anni precedenti.
Maggior controllo delle procedure e investimenti sulla formazione
La strada da percorrere per invertire il trend dovrebbe prevedere innanzitutto un maggior controllo delle procedure di sicurezza. In tutte le aziende vengono definiti i comportamenti da adottare per lavorare in sicurezza, capita spesso però che l’effettiva adozione da parte dei lavoratori sia scarsa. Ciò non deve portare a colpevolizzare i dipendenti, ma deve rappresentare una spinta a coinvolgere maggiormente i lavoratori riguardo la tematica sicurezza.
E’ necessario inoltre aumentare gli investimenti sulla formazione professionale. In molte aziende i corsi di formazione sono erogati ai lavoratori con l’unico scopo di adempiere agli obblighi di legge e non vengono valorizzati. Anche i dipendenti percepiscono la scarsa valorizzazione da parte dei datori di lavoro e non si sentono spronati a impegnarsi per apprendere realmente le tematiche discusse durante le ore di formazione. Il medico competente può diventare la figura centrale dei percorsi di formazione e collaborare con il datore di lavoro e con i dipendenti affinché tutti i lavoratori diventino più consapevoli dei rischi e delle strategie e dei comportamenti che possono ridurli o annullarli del tutto.