L’American Thinker è una rivista statunitense di stampo conservatore, fortemente critica verso l’amministrazione Biden. In un editoriale di Al Bienefeld spiega le ragioni per cui oggi Washington non intende in nessun modo fermare il conflitto in Ucraina. Per la Casa Bianca l’interesse in gioco è la reputazione e di fatto il futuro degli USA. Ma tutto nasce dalle visione distorta che proprio le élite politiche americane hanno della situazione in Europa e delle relazioni con Mosca.
L’intervista a Kennedy Jr.
I critici verso Biden non si trovano soltanto fra i Repubblicani o i più in generale i conservatori, ma anche nei Democratici. L’esempio più brillante è Robert Kennedy Jr., che già la scorsa estate spiegava in un’intervista a Fox News che Washington preme di fatto per un conflitto aperto con Mosca. Le ragioni della sua convinzione sono da cercare in quello che è considerato da molti come il tradimento storico avvenuto alla fine della Guerra Fredda, che ha gettato le basi per i problemi successivi. Infatti quando le due Germanie si riunificarono, gli USA promisero all’URSS che l’Alleanza Atlantico non avrebbe cercato di includere i Paesi dell’Europa orientale. Così Gorbachev ritirò tutte le forze sovietiche presenti in Germania Est. Ma nei due decenni successivi la NATO avanzò uno Stato alla volta fino a voler comprendere anche l’Ucraina e fino a che la Russia si è sentita minacciata ai suoi stessi confini. Ma oggi a Washington conviene continuare l’espansione, assorbire l’Ucraina e indebolire la Russia riportandola alla posizione prostrata di inizio anni 90.
Le provocazioni alla Russia
Dati alla mano, dichiarazioni dei politici alla mano, fatti alla mano, l’American Thinker spiega che sono gli USA a provocare la Russia per far sì che scateni una guerra ancora più estesa. La minaccia è tutta statunitense. Infatti Mosca di per sé non ha i numeri militari ed economici anche solo per pensare di invadere l’Europa. E da parte americana giungono periodicamente affermazioni deliranti e scioccanti di politici come il repubblicano Graham, che chiede apertamente che il presidente russo venga assassinato. E oggi si scopre che il Maidan del 2014 fu organizzato ed eseguito sotto comando dell’amministrazione Obama tramite la sua rappresentante Nuland. Persino il consigliere presidenziale di Zelensky nel 2019 aveva dichiarato che la guerra contro la Russia era un’opzione sul tavolo della NATO ed era l’opzione preferibile per Kiev. Fonte: https://strumentipolitici.it/american-thinker-il-conflitto-in-ucraina-sarebbe-dovuto-gia-finire-ieri/