Le bombe e le lampade intelligenti
Nei notiziari di guerra, soprattutto quando erano coinvolti gli USA abbiamo sentito spesso parlare di bombe intelligenti, la cui intelligenza veniva “dimostrata” quando colpivano scuole, ospedali o edifici pubblici.
La stessa scuola di pensiero deve avere ispirato il tecnico che ha parlato con il nostro cliente, costruttore di apparecchiature di illuminazione.
La questione è la seguente: una lampada da terra o da tavolo deve poter essere inclinata (di almeno 15°, dice la legge) senza ribaltarsi, per poter essere dichiarata sicura e poter essere venduta.
Questo tecnico al di là di aver riferito un dato di inclinazione errato (8°) e quindi indicando la possibilità di vendere prodotti pericolosi, ha introdotto un’altra “arguta” esternazione: l’inclinazione limite non è sempre uguale, dipende da cosa succede dopo che la piantana eventualmente cade a terra. Se non provoca danni può essere accettata un’inclinazione limite minore, mentre se provocasse danni il limite sarebbe superiore.
Ovviamente poco importa se il limite è 8 o 15, ciò che conta è l’idiozia molto pericolosa che sta dietro un’affermazione del genere.
Come sarà mai possibile sapere se nella zona di caduta della piantana ci sarà o meno un bambino, che tra l’altro potrebbe essere la causa della caduta, perchè la tira?
Ipotizzare che siano diversi i criteri di sicurezza in relazione ad una situazione successiva alla caduta del tutto sconosciuta, è semplicemente al di fuori del buon senso e se già è grave che il nostro cliente non sia saltato dalla sedia, quando ha udito una simile corbelleria, è gravissimo che un primario organismo (non europeo) che opera a livello mondiale (è il più grande in assoluto) possa avere al suo interno “tecnici” a questo livello.
Tutti possono sbagliare, ma se a sbagliare è chi insegna e dai suoi errori ne possono derivare danni a terze persone, la cosa è molto grave.
Ho consigliato al mio cliente e consiglio a tutti, di richiedere sempre le fonti legali e normative delle informazioni tecniche e di verificare per quanto è possibile, senza mai dare per scontato nulla, dato che anche se sbaglia il tecnico, a pagare sarà il produttore e soprattutto in prima persona il cliente, magari di due o tre anni.
La nostra società può assistere gli operatori in tutto il percorso di marcatura CE e di conformità alla direttiva sulla sicurezza, che parte dall’analisi dei rischi (sicurezza dei prodotti) e si conclude con il servizio post vendita ed in tutte le procedure previste dalle varie direttive che riguarda i prodotti.
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