Cesare Battisti è finito in galera. E adesso? Sono molti i terroristi italiani ancora latitanti. Almeno una trentina, secondo le stime ufficiali. Ventisette ex militanti di estrema sinistra e tre di estrema destra, Paolo Manzo ne elenca uno a uno nel suo libro-inchiesta ‘Il caso Cesare Battisti’ edito da Paesi Edizioni.
Come ha fatto il terrorista più ricercato d’Italia a sfuggire per quasi quarant’anni la giustizia italiana? Di certo, l’epilogo del suo arresto in Bolivia è una vittoria, ma dal sapore amaro. Lunga è ancora la lista dei most wanted, anche per loro si avvicina la nemesi? Forse sì, come insegna il caso-scuola così ben ricostruito da Paolo Manzo in questo libro.
Dal taglio giornalistico e dal sapore storico, l’autore ricostruisce e mette la parola “fine” a una delle vicende che più hanno fatto discutere l’Italia, ripercorrendo gli anni della gioventù, degli omicidi, del terrorismo rosso e della fuga di Cesare Battisti, dalle coperture in Francia e poi Messico, Brasile, Bolivia fino all’arresto e al rientro in Italia.
Nelle pagine del libro anche il racconto delle interviste durante la latitanza, del faccia a faccia di Paolo Manzo con il terrorista in Brasile, dove il giornalista vive e lavora. «Mi aspettavo il mostro degli anni Settanta– scrive Paolo Manzo– un genio del male che si portava dentro chissà quali segreti, e invece ero di fronte a un uomo povero e depresso».
Paolo Manzo è giornalista freelance e analista geopolitico, ha collaborato con Il Giornale, Panorama, La Stampa e Il Secolo XIX soprattutto come corrispondente dall’estero. Laureato alla Bocconi in Economia Internazionale, per la sua attività giornalistica ha viaggiato per lunghi periodi nella ex-Jugoslavia, nel Kurdistan turco e in Argentina. Oggi vive e lavora a San Paolo, in Brasile.