Terzo trimestre negativo per la domanda di macchine utensili. Il calo registrato da un studio condotto da Ucimu, segnala una frenata rispetto allo stesso periodo dello scorso anno nel settore della produzione di macchine industriali ed utensili.
Lo scenario negativo, ha coinvolto sia le commesse delle imprese italiane nella penisola ( – 19,3%) sia i lavori commissionati all’estero ( -14%).
Negativo anche il quadro di quelle imprese, che avrebbero dovuto dare segnali più incoraggianti grazie agli aiuti di industria 4.0
A determinare questo calo sono intervenuti diversi fattori, non ultimo il quadro di instabilità internazionale che ormai da tempo attraversa il pianeta. Alle provocazioni commerciali fra Usa e Cina, che incidono negativamente sulla domanda manifatturiera e automobilistica, si aggiungono infatti le storiche tensioni nell’area medio-orientale che finiscono per condizionare il comparto gas e petrolio.
E se questo è il quadro internazionale, non migliore per l’industria che produce macchine utensili, è la situazione italiana. In questo caso le tensioni politiche non contribuiscono a dare un quadro di certezza sulla prossima legge di bilancio.
In particolare restano da sciogliere nodi importanti, come le misure di sostegno fiscale per tutti gli investimenti in ricerca e sviluppo e all’automatizzazione delle linee produttive.
Restano infatti ancora da definire e confermare ammortamento, iper ammortamento e super ammortamento.
Così come si attendono conferme per quel che riguarda il fondo per la formazione 4.0, quanto mai necessario per fornire competenze adeguate ai lavoratori della fabbrica digitale.
Anche perché, va sottolineato, mai come oggi sono disponibili numerosi strumenti di formazione, tutti fruibili anche in remoto grazie alla possibilità di dirette live streaming, in linea con le esigenze di percorsi di digitalizzazione: video corsi, how to, guide video, programmi di e-learning per l’apprendimento da remoto.
Nessuna certezza poi, per il sostegno ai programmi di presentazione aziendale realizzati attraverso la partecipazioni ad appuntamenti fieristici a vocazione internazionale.
Parallelamente, risulta carente la programmazione relativa a misure di sostegno finalizzate a favorire l’incontro fra domanda e offerta, e a richiamare in Italia investitori stranieri interessati a partecipare ad eventi fieristici internazionali organizzati nel nostro Paese.
Nulla nemmeno sul fronte della internazionalizzazione delle imprese piccole e medie imprese che, al momento, non hanno nessuna certezza sul rifinanziamento di fondi che sostengano la promozione di industrie e aziende manifatturiere in mercati internazionali.
Infine una nota a margine. Dopo qualche anno dalla positiva introduzione di industria 4.0, è possibile affermare che è quanto mai necessaria una stabilizzazione delle misure di sostegno che non si limitino più ad un rifinanziamento su base annuale.
Una delle maggiori criticità incontrate dalle imprese, quando si devono programmare investimenti importanti come quelli che riguardano l’ automatizzazione delle linee produttive o la robotizzazione, è la difficoltà a poter fare affidamento su programmi di sostegno pluriennali che ad oggi mancano e che sarebbero determinanti per superare gli attuali limiti di competitività.
Giuseppe Galliano Studio
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