Prezzo Oro il Termometro della Sfiducia degli Investitori
Il prezzo oro sale ancora parallelamente alla sfiducia e alla paura degli investitori, piccoli e grandi, il prezioso metallo è l’attuale unica risposta contro la recessione che si sta abbattendo sul sistema economico e finanziario globale.
Anche chi non opera sui mercati finanziari non rinuncia a proteggere i risparmi convertendo parte di essi in monete o lingotti da investimento.
Questi risultano particolarmente funzionali durante le crisi economiche, e non, in quanto mantengono e in alcuni casi aumentano di valore.
L’oro fisico è considerato una sorta di valuta parallela in quanto semplice da monetizzare anche presso un qualsiasi compro oro Firenze o di ogni altro luogo in italia o in altri paesi.
Secondo molti analisti, il rally del prezzo oro non è destinato a fermarsi visto i gravi fattori di instabilità che permangono a livello mondiale con la guerra dei dazi ed il continuo rischio di nuovi lockdown da parte di governi che sembrano minimamente interessati a proteggere le attività economiche e produttive.
A sostenere il prezzo oro c’è il fatto consolidato che durante ogni periodo di recessione economica il suo valore è aumentato, anche se deve essere comunque opportuno considerare che ogni recessione non è mai uguale ad un altra.
Nel ’29 la recessione partita dagli Stati Uniti colpì in particolar modo quel territorio in quanti il crack della borsa di New York coinvolse i risparmiatori americani.
In questo caso il lockdown ha più o meno coinvolto tutti i paesi più importanti e sviluppati economicamente, con poche eccezioni che hanno riguardato per lo più economie di paesi fortemente orientate al rispetto ambientale.
Proprio la rivoluzione ambientale potrebbe essere il volano per la ripresa economica globale, a testimonianza di ciò possiamo notare il forte interesse già palesemente dimostrato dagli investitori più attenti verso gli investimenti ESG, Environmental, Social, Governance.
In questa ottica non si deve dimenticare l’impegno firmato alla fine di novembre 2019 da parte dell’unione europea, quando è stata dichiarata l’emergenza climatica orientata in particolar modo a contrastare le emissioni di anidride carbonica nella atmosfera.
Questo impegno europeo contro l’inquinamento ha previsto forti investimenti per progetti che rispettino gli standard esg.