Gli studenti italiani stanno in questi giorni facendo esperienza per la prima volta nella loro vita della didattica a distanza, senza recarsi a scuola. Continueranno a studiare da remoto sicuramente per qualche altra settimana, anche se in molti pensano che l’anno scolastico non ripartirà e che quindi i ragazzi dovranno continuare a studiare da casa anche durante tutto il mese di maggio e di giugno per far sì che l’anno scolastico possa essere considerato valido.
Ovviamente però per poter studiare a distanza, è necessario che i ragazzi siano in possesso di un qualche device. Non tutti lo hanno. Per fortuna che sono disponibili dei fondi che le scuole possono sfruttare per acquistare notebook e tablet! Si, per fortuna, peccato però che alcune regioni hanno affermato che questi fondi sono del tutto insufficienti per sopperire alle richieste.
Scuole della Liguria: ecco alcuni esempi
Tra le regioni che non sono sicure di poter garantire un device ai loro studenti, c’è la Liguria. Il dirigente dell’alberghiero Bergese, Angelo Capizzi, ha affermato di avere a disposizione circa 12mila euro. Si tratta di una cifra importante, certo, peccato però che con questi soldi sia possibile acquistare un massimo di 30 notebook. Ne mancano invece all’appello circa 300. C’è il rischio quindi che molti studenti siano del tutto impossibilitati a seguire le lezioni da casa. Come riusciranno a studiare? Come riusciranno ad essere in pari con i loro compagni? Sicuramente resteranno indietro. Altre scuole, come ad esempio l’istituto Vittorio Emanuele, stanno facendo i salti mortali per riuscire a soddisfare tutte le esigenze, stando dietro ad ogni possibile offerta sui notebook disponibili.
Il Renzo Ballantini di Certosa ha affermato che nel loro istituto è stato necessario fare una scelta. I notebook che è stato possibile acquistare sono stati consegnati ai ragazzi della terza media. Loro infatti non possono restare indietro e devono prepararsi per sostenere gli esami di fine anno. Con i bambini delle elementari le combinazioni si effettuano anche direttamente tramite smartphone e grazie alle chat di whatsapp, ovviamente con la collaborazione dei genitori.
La didattica online e i suoi problemi
Ovviamente i problemi che le scuole della Liguria stanno vivendo, sono comuni anche a tutto il resto d’Italia. I problemi non riguardano però solo i fondi insufficienti per l’acquisto di notebook device. I professori riuscivano sino a qualche giorno fa a fare didattica al meglio. Da quando però il tutto è diventato obbligatorio, ecco che sono nati i problemi. Adesso infatti i professori sono costretti a seguire la burocrazia e alcuni degli strumenti essi a loro disposizione non sembrano essere all’altezza della situazione, Suite di Google in primis. Senza dimenticare poi che non tutti i ragazzi vengono seguiti in modo eccellente dai loro genitori.