Ricomincia il Rally del Prezzo dell’Oro sui Mercati Azionari ?
Negli ultimi giorni la quotazione oro ha sfondato la soglia tecnica di 1350 dollari l’oncia arrivando vicinissima alla soglia successiva di 1400 dollari.
Un rialzo che ha portato l’oro ad una quotazione che non raggiungeva dal 2013, anche se ben lontana dal record storico del 2011 quando il prezzo dell’oro raggiunse il prezzo di 1900 dollari l’oncia.
Fare una analogia tra il potenziale rally dell’oro attuale e quelli passati è comunque impossibile, la finanza cambia in continuazione ed anche se alcuni fattori nelle logiche finanziarie rimangono, le strategie di reazione agli eventi sono cambiate a cominciare da una sempre maggiore presenza dei fondi algoritmici, sempre più attivi nel mondo finanziario.
Proprio i fondi algoritmici, basandosi sulle politiche economiche espansive della Fed e di altre banche centrali, hanno reagito con strategie compro oro che hanno contribuito a far superare alla quotazione oro la soglia tecnica dei 1350 dollari.
A portare la quotazione oro ad un potenziale rally ci sono altri fattori come la guerra dei dazi e commerciale tra Cina e Stati Uniti, un fattore che ormai dura da un periodo piuttosto lungo e che difficilmente potrà risolversi nel breve periodo.
La guerra commerciale in atto è un supporto piuttosto affidabile per un eventuale rialzo duraturo del prezzo dell’oro, in considerazione anche del fatto che la Cina nel contesto attuale ha un prominente interesse nella strategia compro oro e per molti altri asset che diventano necessari per convertite anche con i lingotti d’oro le ingenti riserve finanziarie che il gigante asiatico detiene attualmente in dollari.
In considerazione della sua limitata reperibilità non potrà essere l’oro l’unico mezzo per sostituire un dollaro, dollaro che oltre a legare il destino degli altri paesi non risulta essere nemmeno più vantaggioso, visto i bassissimi tassi di interessi e la attuale politica monetaria della Fed.
Per questi motivi la quotazione oro si trova in una situazione di probabile crescita duratura a prescindere dall’evolversi della situazione economica e finanziaria mondiale, una possibilità che non può certo essere assunta come certezza ma che almeno nell’attuale scenario sembra più probabile.